Quello che non c’è, non è quello che non vedi
Quello che non c’è, è tutto quello che decido di annegare ogni giorno.
Immerso in questo liquido immacolato, mi racconto per parti
Mi rigiro senza trovare pace, dentro questa lotta antica che non ha mai alleati
Certe mattine mi sveglio già stanco e non mi ascolto: evaporo senza concedermi alcuna tregua
Nascondo forme che non mi piacciono
Nascondo carni che mi vestono male
Certe mattine mi sveglio con una allegria che non fa domande: entro in questa vasca per ritrovarmi
Accolgo quello che c’è
Accolgo la mia energia
Accolgo tutta la vita che mi attraversa
Resto in silenzio per un tempo infinito
Sono figlio di scelte che, col senno di poi, non avrei mai preso
Vivo in un sentiero disegnato per me da un vento forte e distratto
Tutto è cambiato quando ho scelto di non guardare ai miei confini
Sento questo liquido che mi accarezza la pelle e sorrido senza essere visto
Sento il caldo che mi passa attraverso e mi riaccendo lì dove mi ero nascosto
Mi espando con gioia nella luce e nel buio.
Quello che non vedi esiste oltre il tuo sguardo cieco
Quello che non senti è dietro muri di gomma che non fanno mai bene
Vivo dentro queste mie paure con le quali oggi so che potrei averti accanto a me
Uniti in questo bianco meraviglioso che non ha inizio e non ha fine, silenti e sorridenti.